Igiene dentaleIgiene dentale
Ero seduta al mio solito tavolo, accanto alla grande finestra che dava sul cortile interno del caffè. Era un piccolo cortile di quelli che quando ci posi lo sguardo pensi quanto sia bella la natura. D’estate, i gestori del caffè ci mettevano un paio di tavolini, ce ne stavano davvero pochi, ma se arrivavi in tempo, potevi goderti quel piccolo angolo di paradiso, nascosto ai più, sconosciuto a chi non frequentava quel caffè in particolare e che mai uno potrebbe immaginare trovarsi nel centro di una grande città. Sedersi ad un tavolo in quel piccolo cortile ti trasportava improvvisamente in una dimensione alternativa, la dimensione perfetta per me, per il mio lavoro: la scrittrice.
Avevo pubblicato ben due romanzi quando scoprii quel caffè e quando mi resi conto che la mia scrittura giovava molto di quel posto. A casa, l’ispirazione era limitata, a causa della mancanza di quegli stimoli esterni provvisti da persone sconosciute, dai loro eccentrismi, le loro personalità, ma anche dall’ambiente in generale. Da quando avevo scoperto il caffè e, in particolare, quell’incantevole cortile, tutti i miei libri erano nati li. Si erano sviluppati, ed avevano visto la pubblicazione ed un certo successo grazie a quel posto. Non potevo che ritenermi fortunata!
Mi apprestavo a iniziare un nuovo romanzo, quel giorno. Ero seduta al mio solito tavolo, che si affacciava sul cortile, ma, essendo autunno inoltrato, non potevo stare fuori. Ero in cerca di ispirazione, di un qualcosa di particolare che caratterizzasse il mio protagonista. Non avevo ancora deciso in che ambiente si sarebbe mosso, e quindi passavo il tempo ad ascoltare le conversazioni altrui, cercando di non farmi notare, seduta davanti al mio pc. Scrivevo note su quello che sentivo, frasi sparse, citazioni, ma anche osservazioni sugli abiti, sui movimenti, sul modo di portare i capelli. Ad un certo punto, nel pomeriggio inoltrato, entrarono due signori piuttosto eleganti. Mi avevano da subito colpito per l’accento chiaramente non locale, dovevano venire dalla capitale. I vestiti erano eleganti, ma non esagerati. I loro volti di uomini adulti, curati, chiaramente appartenenti all’alta società. Mi domandai cosa mai ci facessero in quel caffè, nella mia città. E mi misi ad ascoltare. Le prime parole che captai furono “igiene dentale”. Igiene dentale? Questo non me lo aspettavo. Da due uomini così mi sarei immaginata discorsi di politica, economia, forse relativi ad un caso di tribunale molto serio. Aguzzai l’udito, ed effettivamente, era proprio di igiene dentale che parlavano. Rimasi un pochino delusa, ma allo stesso tempo qualcosa dentro di me si era messo in moto. L’avevo riconosciuto già da qualche secondo: era il mio protagonista che prendeva forma. In qualche modo era legato all’igiene dentale……